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Domenica 12 giugno 2022 gli italiani sono chiamati a votare i referendum abrogativi sulla giustizia.
Cinque i quesiti referendari. Viene richiesto di fare una croce sul Sì in caso si intenda abrogare la norma indicata, o sul No, in caso contrario.
I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 solo di domenica 12 giugno.
Lo spoglio sarà effettuato domenica stessa, alla chiusura dei seggi.
Tutti i toscani aventi diritto al voto sono chiamati ad esprimersi alle urne.
Perché il risultato del referendum sia ritenuto valido è previsto un quorum: alle urne devono votare il 50% più uno degli aventi diritto.
- Incandidabilità dopo la condanna. Scheda colore rosso. Il quesito referendario chiede di abrogare la parte della legge Severino che prevede, nel caso di condanna per reati gravi, l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali
- Limitazione delle misure cautelari. Scheda colore arancio. Viene chiesto di togliere la reiterazione del reato dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari durante le indagini, quindi prima del processo.
- Separazione delle funzioni dei magistrati. Scheda colore giallo. Riguarda l’abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati
- Scheda di colore grigio. Riguarda la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. In particolare, il tema è l’abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.
- Riforma Consiglio Superiore della Magistratura. Scheda colore verde. Il tema è l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. In particolare, si chiede l’abrogazione della legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura) nella parte che prevede l’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura