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Life Support a Livorno, sindaco Salvetti: “Impegno strutturale”

Trasferiti in Piemonte i 47 migranti ong Emergency: 3 donne e 5 minori non accompagnati. Tredicesimo sbarco a Livorno. Salvetti: "Risposta di efficienza e grande cuore". Gazzetti: "Una vergogna infliggere giorni di navigazione in più"

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LIVORNO – Life Support a Livorno, sindaco Salvetti: “Impegno strutturale”.
Life Support a Livorno, sono stati trasferiti verso i centri di accoglienza in Piemonte i 47 migranti a bordo della nave ong di Emergency sbarcati nel porto di Livorno. Ci sono tre donne e cinque minori non accompagnati.
Per Livorno è il tredicesimo sbarco per un porto sicuro assegnato con il governo Meloni. Il primo alla vigilia di Natale 2022.
Luca Salvetti, sindaco di Livorno: “Il lavoro va avanti senza interruzione, l’impegno allo stesso modo è diventato strutturale soprattutto sul fronte dell’accoglienza e della solidarietà. Livorno ha accolto la Life Support di Emergency con 47 migranti a bordo e la nostra organizzazione ha risposta con un lavoro di tutti fatto di efficienza e grande cuore”.
Francesco Gazzetti, Pd, consigliere regionale: “Siamo alla tredicesima nave a cui è stato assegnato un porto sicuro ma lontano: una pratica disumana, divenuta metodo con giorni di navigazione in più inflitti a persone che hanno già passato le pene dell’inferno.
Una vergogna.
Quello che ogni volta emoziona e commuove è invece l’abbraccio che arriva da Livorno e dalla Toscana che attraverso le sue istituzioni, le forze dell’ordine, la protezione civile ed il meraviglioso mondo dell’associazionismo e del volontariato sono sempre su queste banchine: perché da queste parti non ci si dimentica di restare umani.
Felice di essere al loro fianco e felice, come accade ormai da tredici sbarchi, di esserci, istituzionalmente parlando, insieme alla Regione ed al Comune di Livorno, spalla a spalla con il sindaco Luca Salvetti”.
Emergency: “Non potevamo uscire, non vedevamo nemmeno la luce del sole”, ci ha raccontato un giovane bengalese in questi giorni, parlando degli del periodo trascorso in Libia. “Decidere di andare in Libia è stata la peggiore decisione della mia vita. Non potevo stare in un posto così”, ha detto una ragazza dalla Nigeria. Dopo mesi e talvolta anni interi in fuga dalla povertà, dalle guerre e dalle continue discriminazioni, comincia per loro la possibilità di costruire un capitolo nuovo: una vita migliore. Noi, intanto, ci mettiamo al lavoro per la prossima missione, per aiutare altre persone che vogliono cambiare il corso delle loro storie”.

 

I 47 naufraghi a bordo di Life Support sbarcati a Livorno portati in salvo nei giorni scorsi mentre si trovavano su un gommone alla deriva al largo delle coste libiche.
A bordo 39 uomini, 3 donne e 5 minori non accompagnati, provenienti da Nigeria, Etiopia, Ghana, Libia, Eritrea, Bangladesh, Sud Sudan e Sudan.

La nave è attraccata alla Calata Carrara, banchina 75, davanti alla stazione marittima dove al primo piano è stato approntato il servizio di prima accoglienza della protezione civile, con i medici per i controlli sanitari e la polizia dell’immigrazione per l’identificazione

 

 

 

© Riproduzione riservata

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