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LIVORNO – Disastro Moby Prince, insediata terza commissione inchiesta.
Disastro Moby Prince, si è insediata giovedì 14 marzo alla Camera dei Deputati la terza commissione parlamentare di inchiesta sulla tragedia che il 10 aprile 1991 costò la vita a 140 persone a bordo del traghetto nella rada di Livorno.
Presidente Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia. Pittalis già vicepresidente nelle seconda commissione d’inchiesta presieduta dal deputato livornese Pd Andrea Romano. Con Pittalis era vice un altro livornese, Manfredi Potenti, Lega Salvini, oggi in Senato.
Vicepresidenti della terza commissione parlamentare d’inchiesta Alessandro Amorese (FdI) e Giorgio Fede (M5s). Segretari della Commissione sono il toscano Andrea Barabotti (Lega) e Antonio D’Alessio (Az).
Commissione dunque con presidente, vice e segretari tutti al maschile.
Commissione il cui insediamento i familiari delle vittime avevano recentemente sollecitato.
C’è un solo componente livornese, ed è una componente, la deputata di Cecina Chiara Tenerini, Forza Italia: “Abbiamo il dovere di proseguire il lavoro di indagine su tutte le responsabilità del disastro, esaminare le comunicazioni intercorse, verificare le procedure di soccorso e appurare ogni atto volto ad ostacolare l’accertamento delle cause. Da livornese e unica rappresentate del territorio in Commissione avverto tutta la responsabilità di questo compito e lo porterò avanti con il massimo impegno. Auguri di buon lavoro al neo eletto Presidente Pittalis, che rappresenta una garanzia anche per essere stato già vice nella scorsa legislatura, e a tutti gli altri membri della Commissione. Adesso è l’ora della verità sul disastro della Moby Prince”
Pietro Pittalis: “L’elezione a presidente della Commissione mi onora per la responsabilità che assumo in relazione a una vicenda che ancora deve essere verificata e che necessita di approfondimento. Il lavoro è abbastanza agevole grazie al produttivo lavoro fatto dalle precedenti Commissioni di inchiesta, presiedute da Lai e Romano, noi continueremo a lavorare con lo stesso spirito bipartisan per fare luce“.
Pittalis ha sottolineato che bisogna “individuare le cause esatte e le eventuali responsabilità in relazione ai ritardi nei soccorsi, confidando anche nel rapporto di collaborazione con l’autorità giudiziaria che si è occupata del caso”.
I presidenti delle associazioni dei familiari delle vittime della Moby Prince, Luchino Chessa, figlio del comandante del Moby Prince morto nel disastro con la moglie Maria Giulia Ghezzani (associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince) e Nicola Rosetti (associazione 140).
“Ci auguriamo che la Commissione di inchiesta sulla strage del Moby Prince possa completare il lavoro fatto fin qui dal Parlamento e mettere la parola fine su questa tragica vicenda. Siamo a disposizione del presidente Pietro Pittalis e di tutti i commissari per portare questa battaglia fino alla fine. Ringraziamo tutti i gruppi parlamentari per questo importante risultato”.
Poi Chessa e Rosetti: “Il Parlamento ha ascoltato le richieste dei familiari delle vittime. Adesso, dopo 33 anni, abbiamo la possibilità di arrivare alla verità sulle cause del più grande disastro della marineria italiana, avvenuto davanti al porto di Livorno, nel quale persero la vita 140 persone. Grazie alle due precedenti commissioni di inchiesta, che hanno fatto un ottimo lavoro in spirito bipartisan, oggi sappiamo che le sentenze giudiziarie sulla collisione con la petroliera Agip Abruzzo sono state palesemente incomplete ed infondate”.
“Guardiamo con fiducia a questa commissione di inchiesta e, al contempo, ci auguriamo che il lavoro interrotto nella scorsa legislatura, a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, venga completato. Dopo 33 anni la Commissione presieduta da Pittalis deve mettere la parola fine su questa dolorosa vicenda. Come ha scritto il presidente Mattarella nel messaggio per il trentesimo anniversario: ‘Sulle responsabilità dell’incidente e sulle circostanze che l’hanno determinato è inderogabile ogni impegno diretto a far intera luce'”.