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Crisi di tessile e moda, restano tanti dubbi dopo il tavolo al ministero

L'assessora regionale Alessandra Nardini e la sindaca di Prato Ilaria Bugetti chiedono tempi rapidi per dare risposte al comparto su sostegni e ammortizzatori sociali

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PRATO – Nessuna certezza dal tavolo romano sulla crisi del settore moda e tessile. Anche a causa dell’assenza della ministra Calderone, seppure i tecnici, almeno su finanziamenti e ammortizzatori sociali, abbiano rassicurato i presenti. 

Così commenta l’assessora Alessandra Nardini al termine della seduta: “Senza voler assolutamente disconoscere la professionalità e disponibilità dei tecnici del Ministero, una cosa mi sento di dirla: questa convocazione arriva dopo una lettera del Presidente della Regione Toscana e una inviata da me a nome di tutte le Regioni, in qualità di coordinatrice della commissione formazione professionale e lavoro della conferenza delle regioni e delle province autonome datata 13 giugno. Ad un incontro convocato per affrontare la crisi di uno dei settori strategici del nostro paese, convocato dopo oltre 3 mesi da quella missiva, mi aspettavo almeno la presenza della ministra o quantomeno della viceministra o del sottosegretario”.

“Detto questo, da parte della struttura tecnica del Ministero, a fronte della crescente preoccupazione manifestata in questi mesi da alcune Regioni, tra cui in primis la nostra, e dalle parti sociali, è stata espressa una disponibilità ad intervenire. La struttura tecnica ministeriale ha affermato che, per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese del comparto moda con più di 15 dipendenti, è a tutt’oggi possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari. Per quanto concerne invece le lavoratrici e i lavoratori del comparto con meno di 15 dipendenti, il Ministero ha dichiarato la propria disponibilità ad individuare, per un tempo limitato, uno strumento straordinario di intervento ad hoc ancora da definire. I tecnici del ministero hanno chiesto a noi rappresentanti delle Regioni di circoscrivere, in maniera ancora più dettagliata, la possibile platea di beneficiarie e beneficiari di tale strumento e i codici Ateco dei comparti che dovrebbero essere oggetto di questo tipo di intervento”.
“È importante – conclude – che il governo riconosca la gravità della crisi che il settore moda sta attraversando e dunque la correttezza della richiesta di sostegno che da mesi stiamo avanzando, insieme alle organizzazioni sindacali, alle associazioni datoriali e alle amministrazioni comunali. Come Regione Toscana siamo pronti a dettagliare ulteriormente i dati richiesti, e ovviamente lo faremo, come sempre, insieme alle parti sociali. Conseguentemente ci aspettiamo che venga definito lo strumento ad hoc di cui abbiamo parlato, che venga finanziato per una durata sufficiente a superare questo periodo di crisi, e che tutto questo avvenga in tempi rapidi, perché di tempo ne è stato perso fin troppo. Infine, mi permetto una battuta dopo aver letto la dichiarazione del Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci che accusa la Regione di scarsa attenzione verso la crisi del comparto moda e afferma di aver sentito telefonicamente, giusto ieri, la ministra Calderone. Sono contenta che lui abbia avuto questa possibilità, noi assessori regionali stamani eravamo a Roma nella sede del ministero e non abbiamo avuto la fortuna di interloquire con lei, nonostante attendessimo questo incontro da tre mesi”.

 

“Lascia perplessi – è invece il commento della sindaca di Prato Ilaria Bugetti – l’assenza della ministra Calderone al vertice con le Regioni fissato a Roma sulla crisi del settore moda a cui il distretto tessile era presente con specifiche richieste attraverso l’assessora toscana Alessandra Nardini. La perplessità è doppia se si considera che alla richiesta di risposte concrete per aiutare le imprese in questo periodo difficile di calo degli ordini, la risposta è stata una semplice dichiarazione d’intenti”.

“Dalla politica e dal governo ci aspettiamo una maggiore attenzione e una maggiore consapevolezza della situazione perché si tratta di un settore fondamentale per lo sviluppo del territorio e di tutta la regione. – afferma l’assessora alle attività produttive, Benedetta Squittieri che ha coordinato il tavolo del distretto da cui è uscito il documento unitario con le richieste consegnato a Nardini – Chiediamo poi più certezze sui tempi di erogazione di queste misure straordinarie di ammortizzatori sociali. Non molleremo, continueremo a fare pressione sul governo affinché ci sia una risposta immediata. Ringraziamo la Regione e l’assessora Nardini per essersi messi subito a disposizione per questo lavoro di rappresentanza delle criticità e delle richieste delle aree di crisi”.

Prato quindi continuerà a chiedere un’immediata risposta dal governo per le sue imprese e i suoi lavoratori. Lo farà coinvolgendo anche i parlamentari del territorio: “Voglio incontrarli il prima possibile tutti insieme – dice la sindaca – senza distinzione di colore politico. Dobbiamo essere uniti nel convincere il governo ad accogliere le richieste di aiuto che arrivano dal nostro tessuto produttivo. Ciascuno faccia la sua parte e dimostri di essere all’altezza del ruolo che ricopre. Il senso di responsabilità verso i cittadini deve prevalere sul credo politico”.

Nel documento presentati a Roma, imprese, sindacati e Comune chiedevano tra le altre cose di dare carattere di ordinarietà al sostegno governativo per gli investimenti sulla competitività delle aziende, risorse per la cassa integrazione, la moratoria sul pagamento degli F24 e dei prestiti bancari.

 

© Riproduzione riservata

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