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Il testo dell’interrogazione a risposta in Commissione
“Al Ministro dell’Interno.
Premesso che:
salvare la vita in mare costituisce un preciso obbligo degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare;
le Convenzioni internazionali, al pari dei Regolamenti europei, costituiscono quindi un limite alla potestà legislativa dello Stato e, in base agli articoli 10, 11 e 117 della Costituzione, il diritto internazionale e le Convenzioni internazionali sottoscritte dal nostro paese non possono essere derogati da scelte discrezionali dell’autorità politica;
il decreto-legge 2 gennaio 2023, numero 1 (convertito dalla Legge numero 15 del 2023) ha introdotto disposizioni urgenti in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare;
negli ultimi anni sono state ha di fatto inaspriti in modo inaccettabile i codici di condotta per i salvataggi in mare delle navi umanitarie prevedendo multe e sanzioni per i trasgressori;
la mappa delle rotte vessatorie inflitte dal Viminale alle navi della flotta civile nel tentativo di tenerle il più lontano possibile dall’area dei soccorsi e di rendere finanziariamente insostenibili le missioni, ha causato fino ad oggi (secondo le rilevazioni effettuate con il sistema di tracciamento Osint) almeno 8 milioni di euro di spese aggiuntive alle navi Ong nel 2023, 150.000 chilometri percorsi senza motivo, 374 giorni di assenza forzata dalla zona di ricerca e soccorso nell’anno che ha fatto segnare il record di morti con oltre 2.500 persone che hanno perso la vita;
tale trend si è confermato persino in crescita nella prima metà del 2024. Un onere che, nonostante le donazioni generose, ha costretto numerose organizzazioni umanitarie a rallentare le missioni;
i giorni di navigazione in più aumentano le sofferenze delle persone soccorse che avrebbero diritto a essere portate in un luogo sicuro nel minor tempo possibile: si tratta di persone vulnerabili, già provate dalla traversata, da lunghi periodi di detenzione nei paesi di origine e che hanno subito violenze e violazioni dei diritti umani;
la norma italiana che costringe le navi Ong a raggiungere porti lontani dai salvataggi è oggetto di ricorso presso il Consiglio di Stato. Va inoltre segnalato come rispetto alla citata Legge numero 15 del 2023 alcuni tribunali nazionali abbiano annullato in via cautelare numerosi fermi e dato ragione nel merito a tre Ong; sono emersi inoltre dubbi sulla sua legittimità costituzionale: il Tribunale di Brindisi potrebbe interrogare la Consulta o la Corte di giustizia Ue;
Preso atto che:
continuano le operazioni di soccorso delle navi Ong nel Mediterraneo. Il 19 agosto scorso la nave Geo Barents ha sbarcato a Livorno 57 migranti di cui 18 minorenni, dopo quasi 4 giorni di navigazione dal salvataggio. Nonostante tali ritardi 15 migranti sono stati trasferiti ad Avellino, a circa 600 chilometri quindi dalla città toscana. Si tratta di una scelta incomprensibili e disumana che aggrava le condizioni fisiche e psicologiche delle persone coinvolte, in palese violazione di ogni trattato sulla salvaguardia dei diritti umani;
il 26 agosto a Salerno alla stessa nave Geo Barents sono stati comminati una sanzione di 3330 euro ed un fermo amministrativo per 60 giorni. Il natante era arrivato al porto con a bordo 191 migranti, soccorsi in acque libiche. L’accusa è di aver reiterato violazioni delle prescrizioni previste per le mancate comunicazioni agli organismi preposti per la sicurezza in mare, in ordine ai soccorsi effettuati;
oltre mille migranti sono morti o sono stati dichiarati dispersi nel Mediterraneo centrale dall’inizio del 2024 al 17 agosto. Le vittime, ha precisato l’Oim, sono state 421, mentre i dispersi 603, per un totale di 1.024 persone. Nello stesso periodo i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 13.763, di cui 12.220 uomini, 947 donne, 460 minori e 136 persone per le quali non sono disponibili dati di genere.
Se non ritiene urgente e necessario, in relazione a quanto espresso in premessa, assumere iniziative urgenti al fine di modificare l’attuale quadro normativo che regola il fenomeno migratorio, con l’obiettivo di che avvengono nel pieno rispetto del diritto internazionale, al fine di riconoscere piena agibilità alle attività di ricerca e salvataggio delle navi Ong che avvengono nel pieno rispetto del diritto internazionale, al fine di evitare ulteriori ed ingiustificate sofferenze ai migranti soccorsi, impedire alle navi di soccorrere possibili naufraghi e penalizzare ulteriormente le organizzazioni non governative”.