LIVORNO – Nel 2017 per loro arrivò Antonino Cannavacciuolo e i ragazzi del ristorante galleggiante Ca’Moro della cooperativa sociale Parco del Mulino ebbero la ribalta del palcoscenico del programma tv ‘Cucine da incubo’. Ci lavoravano anche cinque ragazzi diversamente abili nel vecchio peschereccio ancorato a Livorno davanti al monumento dei Quattro Mori simbolo della città. Nell’agosto 2020 Ca’Moro è affondato. E Livorno subito ha risposto con una grande gara di generosità riuscendo a raccogliere quasi 139mila euro. L’amministrazione comunale organizzando un concerto che ha registrato il tutto esaurito. Adesso sono al via i lavori di rimozione dell’imbarcazione. L’intera cifra raccolta sarà destinata a proseguire il progetto lavoro della cooperativa Il Parco del Mulino che ha l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale dei ragazzi diversamente abili e di offrire loro un lavoro adatto alle singole capacità. E l’obiettivo della cooperativa sociale è far rinascere il Ca’ Moro 2.0 con l’acquisto di una nuova barca o con il definitivo trasferimento a terra. Libera Camici, vicesindaco, Giovanna Cepparello, assessore ambiente, e Barbara Bonciani, assessore porto, insieme al consigliere regionale Francesco Gazzetti hanno precisato come la firma del protocollo con il Comune e tutti gli enti e le aziende interessate abbia finalmente dato il via alle operazioni di demolizione del Ca’ Moro, che tra gennaio e febbraio saranno portate a termine. Non sarà semplice rimuovere l’imbarcazione per le sue cattive condizioni. Nell’impossibilità di uno spostamento, sarà ridotta in più parti. Tre realtà imprenditoriali, Neri, Labromare e Stilm, lavoreranno a titolo gratuito.
