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Poli museali Livorno, sindaco: “Mostre e rassegne altissimo livello”

Dopo la sezione arte contemporanea, apre nuova sezione antica, medievale, moderna. Ai Granai di Villa Mimbelli nuovo museo con collezione medicea. Luca Salvetti: "Con le grandi mostre Modigliani, Banksy e Leonardo 40mila visitatori l'anno"

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LIVORNO – Poli museali Livorno, sindaco: “Mostre e rassegne altissimo livello”
Poli museali Livorno, al Museo della Città dopo la sezione di arte contemporanea inaugurata in gennaio 2024 arrivano i nuovi allestimenti Sezione Antica, Medievale e Moderna, nel complesso dei Bottini dell’Olio. E il nuovo Museo dedicato a una ricca collezione di epoca Medicea ai Granai di Villa Mimbelli.
Sindaco Luca Salvetti via social: “Il percorso che avevamo in mente nel 2019 si è concluso. Abbiamo iniziato implementando le strutture del Museo Fattori e del Museo di Città per trovare una formula e una proposta culturale che potesse innalzare il numero dei visitatori e poi costruire un progetto definitivo da proporre nei prossimi decenni. La riqualificazione negli anni è avvenuta con fondi comunali e del Pnrr fino all’adeguamento complessivo per accogliere mostre e rassegne di massimo livello.
La formula delle grandi mostre temporanee (Modigliani, Banksy, Leonardo) unite a quella permanente dedicata a Fattori hanno fatto si che la media dei visitatori passasse da 8mila l’anno nel 2018 a 40mila l’anno nel periodo 2019-2023. Infine il progetto definitivo con il nuovo allestimento delle sale del contemporaneo e del Museo di Città è stato realizzato e presentato ufficialmente.
Una grande soddisfazione per la proposta culturale di Livorno che in questi anni ha saputo fare un evidente salto di qualità”.

 

Poli museali Livorno, i due nuovi progetti museali sono stati presentati con Giovanni Cerini, dirigente settore Attività Culturali,Turismo, Musei e Fondazioni del Comune. Paolo Cova, direttore scientifico Museo della Città. Cristina Luschi, responsabile Ufficio Museo e Biblioteche. Vincenzo Farinella, professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa, Lucia Frattarelli Fischer, Storica dell’età moderna, Università di Pisa.
Ha partecipato  il dottor Nicola Molea, cultore della storia medicea.

Paolo Cova, direttore scientifico Museo della Città: “In continuità con lo sforzo che ha portato al riallestimento della Sezione Arte Contemporanea, inaugurata il 28 gennaio 2024, e dedicando espressamente la prima parte dei Bottini dell’olio a spazio per le esposizione temporanee, nasce la nuova sezione Antica Medievale e Moderna del Museo della Città di Livorno che viene allestita nel cosiddetto ‘trapezio’, parte terminale dell’antico deposito oleario.

Il coerente percorso di ricerca e divulgazione si sta sviluppando grazie al prolifico dialogo con professori universitari, ricercatori, associazioni, istituti culturali, ed è un approccio fondamentale che continuerà nei prossimi mesi di febbrile lavoro.
Vista la natura della collezione civica e la volontà dichiarata preliminarmente di fare rete con gli altri musei e il territorio, l’allestimento verrà impostato secondo una concezione contemporanea, polifunzionale e multidisciplinare, con settori dedicati alla storia e all’arte Antica, Medievale e Moderna, ma anche una innovativa sottosezione novecentesca. Oltre ad attente ricostruzioni, all’approfondimento sulla storia – anche quella sociale –, alle ragioni delle tradizioni, all’arte e alla tecnica, i nuovi apparati didattici saranno ricchi di collegamenti che favoriscano l’effettiva apertura alla città, ai suoi spazi, per esempio ai cimiteri, ai più rappresentativi quartieri come la Venezia, o ai monumenti come la Fortezza Nuova.

Un percorso completamente ripensato con diversi punti di forza, per esempio un’intera area dedicata alla storia dell’emancipazione femminile in città, ma dove troveranno posto anche la collezione archeologica di Chiellini, le tavole tardo-medievali, le novità sulla storia rinascimentale livornese o i grandi progetti urbanistici e culturali della città medicea, una sala polifunzionale immersiva, utilizzabile anche per l’attività didattica.
Il cuore pulsante della nuova idea museale è la sottosezione moderna che ricopre la parte più importante e ampia dell’allestimento del nuovo museo, riflettendo l’identità storica e culturale della Città di Livorno”.

Ai Granai di Villa Mimbelli un nuovo Museo dedicato a una ricca collezione di epoca Medicea

Grazie a una proposta che va nell’ottica del mecenatismo culturale, spiega il Comune di Livorno, arriverà ai Granai di Villa Mimbelli una ricchissima e cospicua collezione di quadri, disegni, incisioni, medaglie,monete oggetti, documenti cartacei medicei.
Non sarà una mostra temporanea ma si aprirà un vero e proprio nuovo museo, grazie a un comodato con la Fondazione Annamaria Luisa De’ Medici rappresentata dal dottor Nicola Molea. Cultore della storia medicea, in 25 anni, da una prima lettera di Bianca Cappello, Molea  ha creato una collezione enorme che oggi desidera musealizzare, al motto di collezionare per tramandare.

“Il fatto che ciò avvenga a Livorno è ancora più importante perché prima Cosimo, poi Francesco, poi Ferdinando I questa città l’hanno voluta e creata come sbocco al mare, nella visione di una città che fu chiamata Eliopoli, che diventò il campo di addestramento dei Cavalieri di Santo Stefano,  una città che per la visione dell’epoca era multirazziale, era aperta a tutti, anche alle minoranze e questo contraddistingue Livorno da Firenze e Pisa”.

Il percorso museale sarà incentrato prevalentemente sul momento della fondazione della città, sul rapporto Medici-Livorno, si proseguirà con alcuni aspetti relativi ai ritratti della famiglia Medici, ai matrimoni e alle donne di casa Medici, donne di grande personalità e molto amanti delle arti, poi saranno esposti oggetti curiosi, cimeli particolari che ci raccontano la vita quotidiana.

Anche la parte cartacea della collezione è cospicua, e verrà messa a disposizione della città. Il dottor Molea ha raccontato di possedere lettere di tutti i granduchi, le granduchesse, tutti i figli della corte, anche una copia del patto di famiglia di Annamaria de’ medici che fece sì che tutto il patrimonio di famiglia rimanesse in Toscana, e perfino un precedente patto di famiglia di Gian Gastone con l’Infante di Spagna che riporta tutti gli articoli che Annamaria Luisa de Medici fece suoi.
“Mi auguro che non solo ci sia la musealizzazione ma anche la stanza dell’ospite messa a disposizione a studiosi del periodo dei Medici per far conoscere a tutti questa dinastia”.

© Riproduzione riservata

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