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Nave Usa respinta a Livorno, anche Carrara dice no. Sindaca Arrighi: “Il nostro è un porto di pace e accoglienza”

Sindaca Serena Arrighi: "Il popolo carrarino e apuano su quello che sta accadendo a Gaza ha gridato no al genocidio". Presidio Usb Massa-Carrara davanti prefettura: "Non un’arma, non una bomba deve partire o transitare dai nostri moli". Cgil Liguria: "Come accaduto a Livorno, interverremo nel caso la nave punti la prua verso un porto ligure"

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CARRARA – Dopo il no di Livorno, anche Carrara, sindaca Serena Arrighi, non vuole Slnc Severn, la nave Usa, bandiera Alaska, a cui Livorno ha vietato l’ingresso in porto, presidiato a lungo con Usb. E anche la Liguria, con Cgil, avvisa che non vuole Slnc Severn.

Un doppio tavolo in prefettura a Livorno, il lavoro del prefetto Dionisi con il sindaco Luca Salvetti, l’intervento di Davide Gariglio, commissario straordinario Autorità portuale, e la nave Usa è rimasta in rada.

Nave che, ha spiegato il prefetto Dionisi, “non trasporta armamenti, munizioni né esplosivi”, ma “mezzi e materiali logistici”. “Non ha alcun collegamento con Israele o con la crisi di Gaza, né in entrata né in uscita”. “Rientra in attività di cooperazione logistica già programmate da tempo con la base di Camp Darby”.

Per Usb Livorno la nave trasporterebbe armi.

Nella sera di mercoledì 24 settembre presidio di Usb Massa-Carrara davanti alla prefettura: “È inaccettabile che i porti del nostro Paese vengano trasformati in snodi logistici al servizio dell’industria bellica. La nostra posizione è chiara: non un’arma, non una bomba deve partire o transitare dai nostri moli. Non saremo schiavi della prepotenza Usa, non saremmo complici di un genocidio”.

Sindaca Serena Arrighi: “Il porto di Marina di Carrara è un luogo di lavoro e di accoglienza, è un luogo dove chi scappa da guerre e fame trova sicurezza e riparo. Il porto di Marina di Carrara è un porto di pace e con la guerra non vuole averci nulla a che fare, per questo mi auguro che la ‘Slnc Severn’ dopo essere stata respinta a Livorno non venga ad attraccare da noi. Il popolo carrarino e apuano con la grande manifestazione di lunedì scorso ha espresso chiaramente come la pensa su quello che sta avvenendo a Gaza gridando a piena voce il proprio No alla guerra e al genocidio”.

Cgil Liguria e Filt Liguria avvertono: “Nelle scorse ore la nave SLSC Severn, battente bandiera statunitense, è stata respinta dai portuali e dalla cittadinanza a Livorno. La nave risulta carica di armi e strumenti di offesa destinate al genocidio del popolo palestinese.

Da una verifica effettuata la nave non risulta più localizzabile sui siti destinati al traffico marittimo internazionale e pertanto al momento non si è in condizione di conoscere la rotta né il porto di destinazione finale.

Cgil Liguria e Filt Liguria stanno monitorando la situazione attraverso tutti gli strumenti e, come accaduto a Livorno, interverranno nel caso in cui questa punti la prua verso un porto ligure. I lavoratori non saranno complici del genocidio”.

 

Usb Massa-Carrara: “Ribadiamo con forza che nessun porto italiano deve essere complice del traffico di armi.
La giornata di sciopero generale del 22 settembre ha chiarito in maniera inequivocabile che il porto di Marina di Carrara non può essere usato come alternativa al porto di Genova e Livorno, non può essere usato come attracco da chi trasporta morte, genocidio e distruzione.
Grazie al grandissimo lavoro di coordinamento e unione che sta facendo il sindacato USB, siamo a conoscenza della posizione in diretta della nave. Se la SLCN Severn dovesse lasciare le acque di fronte a Livorno per arrivare qui da noi, siamo pronti a indire immediatamente nuove giornate di sciopero e il blocco totale delle attività portuali. Siamo pronti a mobilitarci nuovamente, con determinazione e responsabilità, come già dimostrato.
L’Italia ripudia la guerra, lo dice la Costituzione. È inaccettabile che i porti del nostro Paese vengano trasformati in snodi logistici al servizio dell’industria bellica. La nostra posizione è chiara: non un’arma, non una bomba deve partire o transitare dai nostri moli. Non saremo schiavi della prepotenza Usa, non saremmo complici di un genocidio.
Chiediamo con urgenza alle autorità portuali, alle istituzioni locali e nello specifico alla Sindaca Arrighi di intervenire per scongiurare l’arrivo della suddetta nave e nel caso dovesse presentarsi di intervenire per impedire lo sbarco o la movimentazione di carichi militari”.

© Riproduzione riservata

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