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Ecco il reddito di cittadinanza “alla Toscana” Giani bis, M5S: “Il nostro impegno verso gli esclusi”

Al via primo Rdc regionale. Tra i punti cardine accordo campo largo centrosinistra Pd-M5S sottoscritto in Toscana alla vigilia elezioni regionali. Giani, Pd, presidente Regione Toscana: "Bonus mensile inserimento lavorativo da 600-700 euro"

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Ecco il reddito di cittadinanza Giani bis.
Un reddito di cittadinanza “alla Toscana” come lo ha definito lo stesso Eugenio Giani, riconfermato presidente Regione Toscana con il voto del 12 e 13 ottobre scorsi.
Con un sostegno mensile da 600/700 euro “per coloro che senza ammortizzatori sociali vogliono reimmettersi nel ciclo lavorativo. Per un periodo da 9 mesi a un anno paghiamo la formazione più un bonus da 600/ 700 euro. L’intenzione è partire subito, dal 1 gennaio 2026”.
Primo reddito di cittadinanza regionale di campo largo centrosinistra.
Un reddito di cittadinanza tra i cardini dell’accordo Pd della leader Elly Schlein e M5S del leader Giuseppe Conte.
Accordo in 23 punti sottoscritto alla vigilia delle elezioni regionali 2025 dallo stesso Giani con Emiliano Fossi, segretario regionale Pd e per M5S Irene Galletti, presidente regionale, e Paola Taverna dopo il voto online chiesto agli iscritti M5S Toscana da Conte per un accordo di coalizione con il Pd.
Per il reddito di cittadinanza “alla Toscana”, ci sono 23 milioni in bilancio regionale 2026 che passerà dall’approvazione in Consiglio regionale presieduto da Stefania Saccardi. Manovra di bilancio da 12.9 miliardi di euro approvata dalla giunta Giani bis.
 “Le risorse a cui attingeremo per questa sperimentazione sono quelle del patto per il lavoro firmato a suo tempo con il ministro Orlando e nella disponibilità di Arti, l’agenzia regionale per l’impiego. L’intenzione è partire subito, dal 1 gennaio 2026”.
M5S Toscana, presidente Irene Galletti, consigliera regionale: “È la risposta a tutti coloro che si chiedono quale sarà il ruolo del M5S in questi cinque anni: il nostro impegno verso gli esclusi, quelli che una destra immorale chiama con disprezzo “poltronari”.
Questi primi 23 milioni sosterranno il reinserimento lavorativo di persone che hanno perso il reddito e si trovano in cassa integrazione e senza più nessun ammortizzatore sociale, penalizzati dallo smantellamento di quella misura nazionale che durante il Covid-19 ha salvato dalla povertà assoluta milioni di famiglie. I beneficiari riceveranno questo sostegno per circa un anno, insieme alla formazione professionale e un contributo di 600-700 euro al mese.
Con buona pace degli esponenti riformisti che definisco “reddito di poltronanza” o pretendono di sminuire quella che è stata una delle misure che più ha avvicinato il governo italiano alla platea dei più fragili, oggi in Toscana possiamo con orgoglio dire che il M5S ha avvicinato la nostra regione alle politiche delle democrazie più mature.
Per questo sosterremo con forza la proposta di reddito minimo europeo, una misura universale tarata sulla soglia di povertà relativa di ciascun Paese Ue rilanciata dall’ex presidente INPS Pasquale Tridico, da finanziare in modo collettivo, da un bilancio comune europeo, ed alimentata da una tassa unica sul capitale”.

© Riproduzione riservata

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