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Regionali Toscana, M5S: “Giani non rappresenta cambiamento necessario. Servono volti nuovi”

Al via la corsa verso elezioni regionali in Toscana del Movimento 5 Stelle presieduto da Conte. Assemblea regionale a Prato, dove M5S governa con Pd in giunta Bugetti. Alleanze: "Distanze con Italia Viva di Renzi ritenute quasi insanabili"

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PRATO – E’ partita da Prato la corsa per le elezioni regionali in Toscana del Movimento 5 Stelle. M5S presieduto da Conte in assemblea regionale nella città in cui governa insieme al Pd nella giunta della sindaca Ilaria Bugetti.

Movimento 5 Stelle reduce dalla grande manifestazione in piazza a Roma per dire no ai soldi per le armi, con una presenza rendicontata dall’ex premier Conte in 100mila persone.

Alleanze e candidati sotto i riflettori dell’assemblea regionale M5S, rappresentato a Prato, tra gli altri, dai deputati toscani Riccardo Ricciardi, vicepresidente nazionale, e Andrea Quartini, e dalle consigliere regionali Irene Galletti e Silvia Noferi. Assemblea gremita con attivisti, referenti territoriali ed eletti.

Con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Pd, messo in discussione per un secondo mandato, e aperture in termini di eventuale coalizione, pur con distanze ritenute “quasi insanabili” rispetto a Italia Viva del senatore toscano Renzi.

Elezioni regionali in Toscana in cui non ci sono ancora candidati presidenti ufficiali. Non è stato ancora ufficializzato il candidato presidente di centrosinistra, con Giani al termine di un primo mandato che lo vede forte di un 72% di consensi sul suo operato secondo i sondaggi Emg Different per Toscana Tv.

Non è stato ancora ufficializzato il candidato presidente di centrodestra. Sul tavolo i papabili Alessandro Tomasi, sindaco bis di Pistoia, coordinatore regionale FdI. Deborah Bergamini, deputata, FI, e Marco Stella, consigliere regionale e coordinatore toscano del partito guidato dal leader Tajani. Elena Meini, consigliera regionale Lega Salvini.

Un sondaggio che fotografa il M5S al 6% in Toscana in chiave elezioni regionali.

Il Movimento 5 Stelle Toscana dopo l’assemblea regionale a Prato: “Il messaggio emerso è netto: il Movimento vuole esserci, ma non per fare da comparsa. Vuole essere protagonista in Toscana come in Parlamento, determinante nel costruire un’alternativa politica solida e credibile. E per farlo, mette al centro contenuti concreti e visioni coraggiose, non accordi elettorali di mera convenienza.

Tre i pilastri programmatici che hanno guidato il confronto: la ferma opposizione alla Multiutility, vista come un pericoloso passo verso la privatizzazione dei servizi pubblici; la difesa senza compromessi della sanità pubblica, in una Toscana dove cresce il peso della sanità privata; e la tutela dell’ambiente, non come slogan ma come bussola trasversale dell’intera azione amministrativa, dalle infrastrutture all’energia”.

Su Eugenio Giani e sulle alleanze in vista elezioni regionali in Toscana. “Un terreno scivoloso, affrontato con franchezza. Il Movimento non chiude la porta al dialogo con altre forze progressiste, ma fissa alcuni paletti. In primo luogo, la necessità di un segno di discontinuità reale con l’attuale gestione regionale. In questo contesto, la figura del presidente uscente Eugenio Giani viene vista con scetticismo: per molti, non rappresenta il cambiamento necessario ad aprire una nuova fase.

“Non è una questione personale, ma politica. Servono volti nuovi, idee nuove e un impianto programmatico che parli davvero alle persone. Continuare con le stesse logiche rischia di svuotare di senso ogni tentativo di rinnovamento”.

Su una possibile presenza di Italia Viva guidato dal senatore toscano Renzi in una futura coalizione. “Il partito di Matteo Renzi ha rappresentato in questi anni una forza sistematicamente avversaria, che ha cercato di demolire molte delle battaglie simbolo del Movimento, le distanze sono ritenute quasi insanabili. La convivenza politica con chi ha lavorato per smontare ciò che abbiamo costruito appare oggi, semplicemente, una contraddizione.

Nonostante ciò, il Movimento non si chiude nel recinto dell’autosufficienza. Il dialogo resta possibile, ma a partire da basi chiare e condivise. Il messaggio che arriva dai territori è che nessuna eventuale alleanza possa annacquare i contenuti. Il confronto resta aperto, ma su fondamenta solide”.

Il percorso, annunciano i Cinque Stelle, continuerà a ranghi serrati. “Altri incontri nei territori seguiranno quello di Prato, con l’obiettivo di costruire una proposta che parta dal basso, dai bisogni reali dei cittadini. Per il M5S Toscana, il punto di partenza è chiaro: non basta essere contro le destre. Serve il coraggio di essere davvero alternativi. E profondamente progressisti”.

 

© Riproduzione riservata

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