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FIRENZE – Kata scomparsa, ‘Cacciatori’ dentro ex Astor. Il padre della bimba torna in carcere.
Sopralluogo oggi mercoledì 18 ottobre dentro l’ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze degli investigatori dello squadrone ‘Cacciatori Calabria’. Unità speciale ad elevatissima specializzazione dell’Arma dei Carabinieri, addestrata a operare in contesti di sequestri di persona e di lotta alla criminalità organizzata.
Sopralluogo dentro quell’ex hotel Astor da cui il 10 giugno scorso è scomparsa la piccola Kata, cinque anni, di cui non ci sono tracce.
Intanto Miguel Angel Chicllo Romero, padre della piccola Kata, è stato arrestato in esecuzione di una misura cautelare della Corte di Appello di Firenze. Che ha sostituito la precedente misura dell’obbligo di firma a cui l’uomo doveva sottostare da quando, nel giugno scorso, aveva ottenuto la scarcerazione.
Filippo Zanasi, difensore di fiducia: “La motivazione è da individuarsi nella mancata presentazione di Miguel presso la caserma dei carabinieri in due sole occasioni. In altre due si è presentato in ritardo. Tuttavia siamo fiduciosi di chiarire quanto prima che tale condotta non è stata attuata per sottrarsi all’obbligo bensì per le ragioni che rappresenteremo puntualmente alla magistratura”.
Sharon Matteoni, legale della mamma di Kata: “L’arresto non ha nulla a che vedere con l’indagine che riguarda la scomparsa della bambina”.
E i Carabinieri col loro reparto speciale cercano tracce della piccola Kata dentro la struttura in cui la bambina abitava. Una struttura occupata abusivamente in prevalenza da peruviani e rumeni, sgombrata il 17 giugno, dopo la scomparsa della bambina. E subito dopo al centro di una perquisizione da parte dei Carabinieri.
Per un presunto racket degli affitti nell’ex Astor è in carcere dal 5 agosto scorso, anche con l’accusa di tentato omicidio, zio Abel. Lo zio materno della piccola Kata a cui la mamma aveva affidato la bambina quel sabato 10 giugno. Zio Abel indagato per sequestro di persona della bambina insieme allo zio paterno Marlon.
Per la scomparsa della piccola Kata si indaga per sequestro a scopo di estorsione.
Dentro l’ex hotel anche il sopralluogo del generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma, con i genitori della bambina.
Il nuovo sopralluogo di mercoledì 18 ottobre viene definito dagli inquirenti più invasivo dei precedenti. Con l’obiettivo di ricercare possibili tracce della piccola Kata in ogni intercapedine dell’albergo occupato al momento della sua sparizione da oltre cento persone.
L’ipotesi principale dei pubblici ministeri titolari dell’indagine è che Kata sia stata vittima di un sequestro di persona a scopo di estorsione, che potrebbe essere derivato dai rapporti conflittuali tra gli occupanti le stanze che sono poi sfociati nei reati commessi durante l’occupazione dell’ex hotel.
Intanto il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e i sostituti Christine von Borries e Giuseppe Ledda, che indagano per sequestro a scopo di estorsione, ascolteranno in videoconferenza 14 persone che si trovano in Perù.
Dopo che le autorità del Perù hanno accolto la richiesta di rogatoria formulata dalla Procura di Firenze.
Gli accertamenti sarebbero legati anche a una pista suggerita dal padre della piccola Kata scomparsa a Firenze, di un rapimento per errore, legato a una vendetta per droga mai pagata.
Tra le persone ascoltate in videoconferenza col Perù, uno zio paterno della piccola Kata, che si trova in carcere a Lima. E un altro peruviano, anche lui in carcere a Lima.