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venerdì 26 Dicembre 2025
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Il derby di Santo Stefano alla Savino Del Bene Scandicci

Il Bisonte Firenze si difende ed ha buoni sprazzi ma non basta con le neocampionesse d'Italia in un Pala BigMat gremito

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Il Bisonte Firenze – Savino Del Bene Scandicci 0-3 (21-25, 13-25, 17-25)

IL BISONTE FIRENZE: Acciarri 11, Morello, Valoppi (L1), Bertolino 1, Zuccarelli 5, Colzi ne, Villani ne, Knollema 12, Malešević 1, Bukilić ne, Tanase 6, Kaçmaz ne, Lapini (L2) ne, Agrifoglio. All. Chiavegatti.
SAVINO DEL BENE SCANDICCI: Traballi ne, Bechis, Skinner 19, Castillo (L1), Ruddins 4, Franklin ne, Ribechi (L2) ne, Bosetti 7, Ognjenović, Mancini ne, Graziani 4, Nwakalor 3, Antropova 16, Weitzel 5. All. Gaspari.
ARBITRI: Pozzato – Canessa.

FIRENZE – Nel giorno in cui Il Bisonte Firenze stabilisce il suo nuovo record di pubblico da quando gioca al Pala BigMat (2876 spettatori), il derby finisce ancora una volta nelle mani della Savino Del Bene Scandicci, che fa valere il suo maggior tasso tecnico e si impone per 0-3, centrando la tredicesima vittoria consecutiva in tutte le competizioni. Le bisontine, in emergenza per l’assenza di Villani e la febbre che ha colpito Valoppi e Bukilić, ci hanno provato con orgoglio, mettendo in difficoltà le avversarie soprattutto nelle fasi iniziali dei set, ma poco hanno potuto sulle accelerazioni devastanti delle campionesse del mondo, guidate dalla distribuzione illuminata di Ognjenović – premiata come Mvp del match – che ha fatto girare a mille soprattutto Skinner (19 punti) e Antropova (16).

Coach Chiavegatti, ancora privo di Villani e con Bukilic a referto ma febbricitante, schiera Agrifoglio in palleggio, Zuccarelli opposto, Tanase e Knollema in banda, Acciarri e Malešević al centro e Valoppi nel ruolo di libero, mentre Gaspari risponde con Ognjenović in regia, Antropova opposto, Bosetti e Skinner in posto quattro, Graziani e Weitzel al centro e Castillo libero.

Accelera subito Scandicci, che sale 3-6 con Antropova e Bosetti, poi sul 5-9 di Graziani Chiavegatti chiama il suo primo time out, e la reazione arriva con Acciarri, che piazza il muro del 7-9: sull’11-13 Gaspari prova il doppio cambio con Bechis e Ruddins per Antropova e Ognjenovic, e proprio Ruddins allunga con due attacchi vincenti (11-15), ma subito dopo Knollema mura l’americana e Skinner sbaglia in attacco, permettendo a Firenze di tornare sul 15-16. Gaspari chiude il doppio cambio, un errore di Knollema vale il nuovo – 3 (15-18), poi sull’ace di Antropova del 18-22, Chiavegatti spende il secondo time out, ma Scandicci gestisce il margine e Weitzel chiude 21-25.

Il Bisonte reagisce a inizio secondo set con l’ace di Acciarri e l’attacco di Zuccarelli (4-2), poi dal 5-3 le ospiti piazzano uno 0-5 propiziato dal servizio di Antropova e dagli attacchi di Skinner e sul 5-8 Chiavegatti ferma il gioco: Tanase accorcia (8-9), l’ace di Weitzel vale il nuovo + 3 (8-11), ma Acciarri piazza due fast di fila per la parità (11-11) e Gaspari decide di parlarci su. Al rientro Antropova accelera con due attacchi e un muro, poi Acciarri attacca out per l’11-16 e allora è Chiavegatti a chiamare il time out, poi sul muro di Graziani (11-18) inserisce Morello in regia per Agrifoglio, ma l’emorragia continua e alla fine l’errore in attacco di Zuccarelli vale il 13-25.

Nel terzo rimane in campo Morello, mentre dall’altra parte c’è Nwakalor per Weitzel, e il primo break è per Il Bisonte con la spazzolata di Knollema (5-3), poi la Savino riesce a impattare con un punto fortunatissimo (10-10), e dopo una bella fase equilibrata, sono le ospiti a trovare due punti di fila grazie al muro di Nwakalor e all’attacco di Skinner (13-15), con Chiavegatti che ferma il gioco: in un amen il gap si allarga a 13-18 e Chiavegatti deve di nuovo spendere il time out, sul 13-19 entra Bertolino per Knollema, ma la Savino non si volta più e Ruddins (entrata poco prima per Antropova) chiude con l’attacco del 17-25.

“Loro hanno giocato con tantissima qualità, e soprattutto al servizio ci hanno messo sotto pressione – commenta Federico Chiavegatti, coach del Bisonte – noi magari abbiamo avuto un paio di piccoli passaggi a vuoto, ma in una partita come questa, contro un avversario come questo, non possono certo mettere in dubbio il percorso intrapreso finora. Adesso dobbiamo girare pagina e ripartire da ciò che abbiamo fatto di buono oggi, e anche dalla prestazione precedente contro Macerata. Sicuramente abbiamo avuto tanti bei momenti a livello di intensità difensiva: le ragazze sono state brave ad andare su tutti i palloni anche se qualche giocatrice non era a posto, come Valoppi, che pur non stando bene ha giocato una grande partita”.

Sul fronte opposto parla Marco Gaspari: “Guardando il risultato, il punto di svolta è stato l’approccio alla gara. Ci stiamo abituando a vincere bene e, inevitabilmente, quando non si vince con gli avversari a 10, la percezione può risultare distorta. Io continuo invece a predicare calma, perché in questo momento la squadra, a mio avviso, sta facendo qualcosa di persino più incredibile del Mondiale in sé. Siamo rientrati e abbiamo affrontato tre partite consecutive, cambiando praticamente sempre formazione, riuscendo comunque a conquistare vittorie importanti e con poca sofferenza. È chiaro che non siamo brillanti come un mese fa, ma è del tutto fisiologico. Oggi non riuscivamo a esprimere pienamente quello che sappiamo fare, soprattutto a muro. Nel timeout sull’11-11 del secondo set ho voluto ricordare alla squadra i nostri punti di forza: da lì abbiamo ritrovato fiducia e la partita ha preso il binario giusto. Non si può essere perfetti. Dobbiamo essere bravi a essere concreti anche nella non perfezione, perché la stanchezza è tanta. Questi però, sono punti che vanno portati a casa, soprattutto in un momento in cui molte squadre stanno faticando e noi dobbiamo approfittarne. Il trend del campionato, prima o poi, presenta una curva negativa: dobbiamo imparare a ridurla il più possibile, ad anticiparla e prevenirla. Non sappiamo cosa potrà accadere nelle prossime partite, ma anche oggi sono contento della prestazione. Possiamo giocare meglio? Sì. Ma in questo momento, sinceramente, non credo”.

© Riproduzione riservata

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